Ci duole ancora una volta intervenire per contrastare la solita superficialità con cui viene affrontato il tema cannabis dai media tradizionali.
Nella serata di ieri, durante il servizio “Attenti a quel che si vende ai giovani” del TG5, di fronte a milioni di telespettatori veniva mostrato il marchio Canapando® mentre la voce della giornalista sentenziava: “In troppi casi si vendono senza problemi prodotti per adulti a clienti palesemente al di sotto dell’età consentita”.
Non solo, siamo stati anche definiti “spregiudicati venditori”.
Per chi lo volesse vedere, il servizio è ancora disponibile su Mediaset Play a questo link.
Ma come si può fare giornalismo con questa approssimazione?
Qualcuno ha le prove che quello che dice sia davvero successo nei nostri negozi?
Perché quando si parla di cannabis c’è sempre approssimazione, se non addirittura malafede?
Non accettiamo che venga fatta di tutta l’erba un fascio senza andare a fondo. È troppo facile e anche un po’ meschino accusare più o meno velatamente un’azienda che dà lavoro a decine di persone senza aver alcun riscontro nei fatti.
Occorrono quindi delle doverose precisazioni:
Ovviamente non abbiamo mai venduto infiorescenze di cannabis light a minori nei nostri punti vendita.
La vendita nei nostri distributori automatici viene abilitata solo dopo l’inserimento della tessera sanitaria con il relativo codice fiscale.
Al nostro sito Canapando.net non si può accedere se si dichiara di essere minorenne, né quindi acquistare.
Come sanno tutti i nostri clienti, siamo sempre attenti e sensibili a questa problematica quindi a maggior ragione non possiamo rimanere in silenzio, anzi agiremo nelle sedi più opportune contro chi ci ha ingiustamente accusato. Abbiamo sempre comunicato e diffuso infatti, sia online che offline, una sana cultura della pianta a discapito di quella dello sballo.