HHC. Il lato oscuro della cannabis sintetica

Con la sigla HHC si identifica un cannabinoide sintetico – di origine artificiale – di cui ultimamente si sente parlare sempre più spesso. Tuttavia è bene precisare che non è tutto oro quel che luccica e bisogna stare attenti alle nuove sostanze che fanno il loro ingresso nel mercato. Ma scopriamo adesso nel dettaglio cos’è l’HHC, quali sono i suoi effetti, se è sicuro e perché Canapando ha deciso di opporsi alla sua diffusione.

Cos’è l’HHC e le origini del esaidrocannabinolo

L’HHC, in gergo tecnico chiamato anche esaidrocannabinolo, è un cannabinoide presente in piccolissime concentrazioni nei semi e nel polline della canapa.
Detta così sembrerebbe una sostanza totalmente naturale e priva di effetti collaterali o di manipolazioni artificiali, ma non lo è.

L’aspetto che più insospettisce e contribuisce a creare una certa diffidenza nei confronti di questa sostanza è che, seppur presente in piccole concentrazioni nella pianta di cannabis, l’HHC che si trova in commercio non è naturale, ma viene ricreato chimicamente in laboratorio attraverso un processo chiamato idrogenazione con il quale vengono aggiunte molecole di idrogeno al delta-9 THC.

HHC: Come viene creato in laboratorio

La produzione in laboratorio viene eseguita mescolando l’estratto di cannabis ricco di THC con dell’idrogeno, contenuto all’interno di un contenitore pressurizzato. L’idrogeno modifica la struttura molecolare del THC spezzando il doppio legame di carbonio e creando così un olio denso chiamato HCO, ovvero olio di cannabis idrogenato. Solitamente i produttori si servono dell’utilizzo di catalizzatori, come PLATINO, NICKEL, PALLADIO, IRIDIO, per accelerare e favorire il processo di idrogenazione. A fine lavorazione il prodotto è una sostanza ricca di HHC e può essere ulteriormente sottoposto ad altri passaggi di raffinazione in laboratorio.

HHC: Effetti e controindicazioni dell’assunzione

Essendo una sostanza che ha attratto l’interesse dei consumatori solo di recente, l’HHC non è tuttora supportato da una regolamentazione che ne tuteli il consumo, né da studi che ne accertino i reali effetti e le possibili controindicazioni prodotti dalla sua assunzione.

Tuttavia è possibile stilare una serie di caratteristiche e di potenziali effetti sulla fisiologia umana, basandoci sull’opinione di esperti e produttori che sovente amano accostarlo al THC. I produttori affermano che l’HHC possieda una certa affinità con entrambi recettori CB1 e CB2 del sistema endocannabinoide umano e che legandosi ad essi il composto induca a produrre gli stessi effetti del THC come:

  • Alterazioni percettive; – Euforia e sballo;
  • Fame chimica;
  • Spossatezza;
  • Alterazioni dell’umore;
  • Senso di ebbrezza e confusione.

Per quanto concerne i potenziali effetti collaterali dell’HHC, è ancora difficile stabilirli con certezza per il medesimo motivo indicato poc’anzi. Nonostante la scarsità di fonti che esaminano la sostanza in merito, è possibile denotare degli effetti dalla affinità dell’HHC con il THC. Infatti numerosi consumatori hanno riscontrato i medesimi effetti collaterali THC: ansia, secchezza alle fauci, occhi rossi e secchi, paranoia, insonnia e fame.

HHC e THC: Somiglianze e differenze

Oltre le similitudini circa gli effetti prodotti, HHC e THC si somigliano anche nella loro struttura chimica, seppur distinte da opportune differenze sostanziali. Essere simili non equivale ad essere
identici, e ciò è dimostrato dal fatto che l’esaidrocannabinolo possieda atomi di carbonio idrogenati, un legame carbonio supplementare ed anche di un atomo di estere.

HHC: è legale e commercializzabile in Italia?

Essendo una sostanza ri-scoperta solo recentemente, l’HHC, come precisato poc’anzi, non è soggetta ad un’opportuna regolamentazione, quindi è al momento considerato semi-legale, una sorta di zona grigia tra il cbd – che è attualmente legale nel nostro paese – e il thc. Una domanda, tuttavia sorge spontanea: l’assunzione di HHC viene rilevato da un test antidroga? Purtroppo non vi è nulla di certo circa la rilevazione delle molecole di HHC in un test antidroga effettuato dalle forze dell’ordine, ma le somiglianze strutturali con il THC lo rende sconsigliabile e non è da escludere che possa venire scambiata per una sostanza illegale.

Perché Canapando si schiera contro il commercio di HHC

Nonostante le ultime contro tendenze presenti sul mercato che propongono l’HHC come l’astro nascente della canapa e in qualità di sostanza strabiliante e da provare assolutamente, Canapando si schiera contro la sua commercializzazione e la sua diffusione, poiché da sempre sostenitore di una cannabis totalmente naturale e veicolo di benefici per la salute umana.

L’HHC, non rappresentando un un cannabinoide di matrice naturale, in quanto ricreato in laboratorio, usando tra l’altro dei catalizzatori chimici come nickel, iridio, palladio etc, non è in linea con il credo di Canapando che vuole offrire ai propri consumatori prodotti sicuri e di origine naturale.

Canapando quindi si oppone alla vendita e alla promozione di un cannabinoide sintetico non esistente in natura come l’HHC, scegliendo di commercializzare solo prodotti naturali, che tutelino la salute del consumatore e seguano le normative indette dalla legge nazionale.

 

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