Dopo la nostra veloce introduzione nel mondo dei terpeni, è giunto il momento di spiegare meglio alcuni di essi. Abbiamo già visto che esistono oltre 120 composti di terpeni e che ognuno di essi, non solo ha una sua specifica origine, ma anche uno specifico effetto benefico sul corpo umano.
Per iniziare a conoscere meglio ciò che fumiamo, oggi partiamo con la spiegazione dei diversi terpeni presenti nelle nostre piante, vedendone tutte le caratteristiche dalla A alla Z.
Per questo il nostro primo argomento riguarderà l’Alpha e il Beta Pinene.
Dall’albero alla pianta: dove si trova il pinene
L’alpha e il beta pinene sono due isomeri del composto pinene che deve il suo nome al luogo in cui è maggiormente presente: le conifere. Il pinene, responsabile dell’odore degli aghi di pino tanto negli alberi quanto nella cannabis, è presente anche in altri
composti, come la trementina, e in vegetali quali il rosmarino, la salvia, l’eucalipto, il basilico, l’aneto e il prezzemolo.
Avendo entrambi la stessa base, tra i due isomeri, in sostanza, non c’è un’elevata differenza, ma possiamo dire che, il caratteristico odore di conifere è presente in misura maggiore nell’alpha pinene, mentre il profumo del beta pinene verte prevalentemente sulle piante vegetali di cui sopra.
Lo stesso principio riguardante l’odore, è presente anche nella considerazione degli effetti benefici, che vedremo nel dettaglio nel prossimo paragrafo. Infatti, l’alpha e il beta pinene, come abbiamo già anticipato nel nostro precedente articolo, possono essere inclusi in un’unica analisi: sono efficaci per la cura dell’ansia, del dolore e hanno proprietà antibiotiche e antiinfiammatorie. Ma non sono questi i loro principali campi d’azione secondo gli ultimi studi.
Alpha e Beta Pinene: forza della memoria e dell’asma
Secondo gli studi effettuati su questi terpeni, uno dei loro principali campi d’azione riguarda la dilatazione dei bronchi. Questo vuol dire che il fumo o gli intrugli a base di questi pineni sono particolarmente indicati per i soggetti asmatici e per chi soffre di difficoltà respiratorie. Infatti, sia nel 2002 che nel 2011 in Cina, gli studi hanno dimostrato che questo terpene può essere utilizzato per il trattamento della bronchite virale, quindi non solo quella batterica o cronica, ma anche quella trasmissibile da persona a persona.
Il secondo campo d’azione per il quale si sono effettuati diversi studi è quello della memoria
memoria e della lotta contro il cancro. Nello specifico, tisane o bevande a base di foglie contenenti questi costrutti molecolari sono particolarmente indicate per chi soffre di perdite di memoria, sia nei soggetti anziani, ma anche per chi ha il morbo di Alzheimer. Sempre in questo ambito medico in continua ricerca, i recenti studi del 2013 e del 2015, hanno evidenziato le potenzialità antiossidanti e anticancro di questi terpeni. I due composti sono stati accostati ad un carcinoma del cancro al fegato, sia in vitro che in vivo: i risultati hanno mostrato una riduzione del 79,3%, nel primo caso e del 69,1%, nel secondo.