Il CBD rappresenta un importante alleato per gli atleti, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie, analgesiche, ansiolitiche, neuroprotettive e per la sua positiva influenza sul ciclo sonno-veglia.
Nel 2018 l’Agenzia Mondiale Anti-doping ha rimosso il Cannabidiolo (CBD) dalla lista delle sostanze proibite in ambito sportivo. Questa decisione apre le porte all’utilizzo di questo composto per gli atleti, visto che, al contrario del THC, non è più considerato sostanza dopante,
Naturalmente per assumere al meglio tutte le sue proprietà benefiche, soprattutto agli atleti è consigliato ingerirlo piuttosto che fumarlo.
Le proprietà analgesiche ed anti-infiammatorie del CBD sono riconosciute da oltre 30 anni. Il CBD, infatti, riesce a contrastare l’attività di diversi marker dell’infiammazione come le citochine e, diminuendo la produzione di radicali liberi derivati dall’ossigeno, può ridurre la formazione di edemi.
Dal suo utilizzo a scopo terapeutico sappiamo inoltre che il cannabidiolo esercita anche proficui effetti analgesici. Sono migliaia in tutto il mondo i pazienti affetti da dolore cronico che trovano un efficace rimedio naturale alle loro continue sofferenze. Questo perché il CBD va ad interagire con il sistema endocannabinoide, agendo sulla percezione del dolore.
Detto questo, è evidente che anche gli atleti potrebbero beneficiare di questo fitocannabinoide per gestire il dolore, l’infiammazione e il gonfiore associato alle lesioni. Il cannabidiolo potrebbe rappresentare quindi una valida alternativa a farmaci antinfiammatori non steroidei, agli oppioidi o ai corticosteroidi. Vediamo come.
Che dicono gli studi
Sebbene studi sugli effetti benefici di questo composto della cannabis applicato agli atleti siano ancora in divenire, alcune evidenze terapeutiche suggeriscono il suo potenziale utilizzo nell’osteoartrite, nelle cosiddette “lesioni da uso eccessivo”, associate a neuropatia, dolore e commozione cerebrale. Non solo, è piuttosto efficace anche nel combattere i comunissimi DOMS, ossia l’indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata, che affligge qualsiasi sportivo, soprattutto se alle prime armi.
Gli atleti professionisti possono poi avere diversi problemi a gestire l’ansia durante la performance. I disturbi d’ansia negli atleti spesso non permettono loro di esprimersi al meglio e possono incidere negativamente anche sui tempi di recupero. Per questo motivo il CBD è estremamente utile, grazie alle sue proprietà ansiolitiche, confermate da numerosi studi, potendo in alcuni casi sostituire egregiamente psicofarmaci.
Un altro ambito di applicazione potrebbe essere la regolazione del ciclo sonno-veglia e dal successivo benessere psico-fisico che ne deriva. Già dal 1970 infatti, alcuni studi hanno evidenziato che il cannibidiolo favorisce il sonno nell’uomo. Questo dato non è così sorprendente, considerando che il Sistema Endocannabinoide è coinvolto nella regolazione del ciclo sonno-veglia.
In ultimo può essere un valido alleato per contrastare i traumi cerebrali e le loro conseguenze. Dati sperimentali hanno dimostrato che il CBD è in grado di diminuire la neuro-infiammazione e lo stress ossidativo correlato all’encefalopatia post traumatica, anche se c’è bisogno di ulteriori studi, soprattutto clinici, per confermare questo dato.
Per tutti questi motivi, nonostante il CBD sia stato liberalizzato da pochissimi anni nello sport, vi sono diversi sportivi che lo utilizzano, soprattutto nella boxe. Ad esempio negli USA la pugile professionista April Hunter ha rilasciato un’intervista in cui ha raccontato come il CBD l’abbia aiutata ad affrontare alcune difficoltà nel suo percorso di sportiva professionista.
Tant’è che April Hunter utilizza tutti i giorni olio al CBD, che ricordiamo essere uno dei migliori modi di assunzione di questo composto, per purezza del principio attivo e mancanza di effetti indesiderati. Lo assume per via orale, o aggiungendo qualche goccia in bevande. Le è stato molto utile a livello psicologico per recuperare da un lungo infortunio al ginocchio, ma no solo. La aiuta a ridurre il dolore da un trauma da contatto, restringendo i tempi di recupero dall’infiammazione.
Più in generale per i boxer la combinazione di THC e CBD è molto utile per attivare alcuni meccanismi de corpo che permettono di riparare o diminuire i danni creati da trauma anche a livello cerebrale. Ma gli ambiti di applicazione del cannabidiolo per la salute degli sportivi sono innumerevoli e servirà solo ulteriore tempo per capirne come sfruttare tutte le sue potenzialità anche in altri sport