CBD: Sollievo Naturale per il Tuo Intestino

Il cannabidiolo, o CBD, sta conquistando sempre più attenzione per le sue proprietà benefiche. Questo composto naturale, estratto dalla pianta di cannabis, non ha effetti psicoattivi, a differenza del THC, e si distingue per le sue potenti azioni antinfiammatorie. 

Sono ormai celebri i numerosi effetti benefici apportati dal CBD quando si parla del trattamento di malattie neurodegenerative e della salute cerebrale dell’essere umano, proteggendo i neuroni con la sua azione antiossidante. Studi scientifici, infatti, hanno più volte evidenziato l’efficacia del CBD nel contrastare gli stati infiammatori di diverse condizioni.

In particolare, in questo articolo, parleremo di come ricerche recenti abbiano dimostrato come  il CBD possa essere un valido alleato per la salute dell’intestino.

Ma partiamo dal principio: come reagisce il cbd nel nostro organismo? È sicuro? E perché gli studiosi hanno avanzato la teoria che il cbd possa essere impiegato anche per i disturbi intestinali?

Scopriamolo insieme. 

CBD: Un Antinfiammatorio Naturale

Il nostro organismo possiede un complesso sistema di regolazione che in gergo viene chiamato sistema endocannabinoide, che regola i nostri bisogni e istinti quotidiani.

Il CBD interagisce con questo sistema, modulando le risposte infiammatorie. In particolare, agisce sui recettori CB2, presenti soprattutto nel sistema immunitario, contribuendo a ridurre lo stato di infiammazione e limitando l’avanzare di agenti pro-infiammatori. 

CBD e salute intestinale

Studi dimostrano come il CBD sia efficace nell’attenuare l’infiammazione intestinali e i sintomi ad essa correlata. 

Ma ciò non avviene in una sola modalità. Difatti il cbd agisce a livello cerebrale, agendo sui recettori endocannabinoidi presenti nel tratto gastrointestinali, regolando l’attività immunitaria e contribuendo a regolarizzare le mucose intestinali infiammate. 

Tramite tale processo il cbd riesce, poi, a mitigare il dolore addominale, sintomo principale e tra i più ricorrenti nel novero dei disturbi intestinali. Questo è possibile grazie alle attività analgesiche e antispasmodiche, che rendono il cbd un validissimo alleato contro, ad esempio, la colite. 

Un altro aspetto importante è l’impatto che il CBD ha sulla flora intestinale. Difatti, numerosi studi dimostrano quanto il CBD possa influenzare il microbioma intestinale, limitando il proliferare di agenti patogeni e favorendo la cresciti di batteri buoni. Ciò implicherebbe un innalzamento delle difese immunitarie dell’intestino. 

Inoltre, proprio per le proprietà analgesiche e antiossidanti sopra citate, il CBD riuscirebbe a ridurre gli effetti dello stress ossidativo, causa del danneggiamento e dell’invecchiamento precoce dei tessuti intestinali. 

Questo complesso di proprietà benefiche per la salute intestinale, rende il CBD una valida integrazione ai trattamenti consigliati per la cura dei disturbi gastrointestinali. Sempre dopo previo consulto di un medico.

CBD , disturbi gastrointestinali e come curarli 

Come detto sopra, l’uso del cbd (in varie formule) può agevolare la guarigione dei disturbi gastrointestinali.

Ma capiamo insieme ora in quali disturbi specifici il CBD dimostra appieno il suo impatto benefico: 

  1. Morbo di Crohn: è un disturbo che può colpire qualsiasi parte del tratto gastrointestinale, da bocca ad ano. I sintomi possono variare notevolmente, ma includono spesso dolore addominale, diarrea, affaticamento, e talvolta complicazioni gravi come ostruzioni intestinali o fistole. Studi preliminari indicano che il CBD può aiutare a ridurre l’infiammazione associata al morbo di Crohn e alleviare alcuni dei sintomi correlati;
  2. Colite ulcerosa: condizione che colpisce principalmente il colon e il retto, causando ulcere e infiammazione nel rivestimento interno del colon. Il CBD può  contribuire a ridurre l’infiammazione e i dolori associati alla colite ulcerosa.

Per chi soffre di malattie infiammatorie intestinali, il CBD può essere un utile complemento terapeutico, grazie alle sue proprietà anti-infiammatorie e alla sua capacità di interagire con il sistema endocannabinoide del corpo per regolare risposte immunitarie e ridurre l’infiammazione. Ecco come si possono utilizzare diverse forme di CBD per massimizzare i benefici:

  • Oli e tinture: se assunti sublingualmente, l’olio CBD e le tinture vengono rapidamente assorbiti attraverso le mucose della bocca, bypassando il sistema digestivo e permettendo un effetto più immediato. Questo può essere particolarmente utile durante gli episodi acuti di dolore o infiammazione, offrendo un sollievo rapido;
  • Capsule: le capsule di CBD offrono una modalità di assunzione che garantisce dosaggi precisi e costanti, essenziali per mantenere un livello stabile di cannabidiolo nel corpo. Questo metodo è ideale per chi cerca un effetto più duraturo e meno immediato, utile per il controllo a lungo termine dell’infiammazione;
  • Vaporizzatori: la vaporizzazione delle infiorescenze di CBD evita la combustione la combustione diretta, riducendo così il rischio di irritazioni alla gola e al sistema respiratorio. A differenza del fumo, preserva i cannabinoidi e i terpeni, offrendo una maggiore efficacia senza i danni legati alla combustione diretta.

Ciascuna di queste forme ha i propri vantaggi e può essere scelta in base alle preferenze personali, alla gravità dei sintomi e alla velocità con cui si desidera che il CBD agisca. È importante iniziare con dosi basse e aumentare gradualmente, sotto la supervisione di un professionista sanitario, per trovare il regime di dosaggio più efficace e sicuro per le proprie esigenze specifiche.

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Studi citati: 

1. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC7023045/#:~:text=Clinical%20studies%20have%20confirmed%20that,of%20immune%20cells%20%5B66%5D. 

2. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9599014/ 

3. https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC9640911/