Cannabis e Benzodiazepine: CBD per ridurre l’uso di psicofarmaci?

Le benzodiazepine sono farmaci ampiamente utilizzati per trattare disturbi come ansia, depressione, insonnia e altre condizioni neurologiche. Tuttavia, questi farmaci presentano rischi significativi, specialmente se consumati in un periodo di tempo prolungato. Per queste motivazioni avanza sempre più la necessità di trovare un “piano B” in grado di produrre un effetto quantomeno similare, riducendo al contempo il novero di controindicazioni. 

In questo contesto, la cannabis e i suoi composti attivi stanno emergendo come potenziali alternative per ridurre o sostituire l’uso di benzodiazepine, offrendo un’opzione con un profilo di sicurezza diverso e potenzialmente più favorevole.

Vediamo più nel dettaglio. 

I Rischi delle Benzodiazepine 

Agendo come depressori del sistema nervoso centrale, le benzodiazepine aumentando l’effetto dell’acido gamma-aminobutirrico (GABA), un neurotrasmettitore che inibisce l’attività neuronale. producono effetti ansiolitici, sedativi, ipnotici, miorilassanti e anticonvulsivanti. Tuttavia, un loro uso prolungato può portare a dipendenza fisica e psicologica, tolleranza, e sindrome da astinenza. 

L’uso prolungato di benzodiazepine conduce inoltre a degli effetti collaterali di non poco conto.  Derioramento della memoria e delle funzioni motorie, aumentato rischio di demenza, soprattutto negli anziani, e molto altro. Connotazioni, queste, che rendono di gran lunga innocua l’evenienza di un impiego del CBD nel trattamento di pazienti con disagi psichici. 

Cannabis Light e le sue Proprietà Terapeutiche

La cannabis, una pianta appartenente alla famiglia delle Cannabaceae, contiene vari composti chimici noti come cannabinoidi, tra cui il delta-9-tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Il THC è responsabile degli effetti psicoattivi della cannabis, mentre il CBD è conosciuto per le sue proprietà terapeutiche non psicoattive, che includono effetti anti-infiammatori, ansiolitici e anticonvulsivanti.

Il sistema endocannabinoide del corpo umano, su cui agiscono questi cannabinoidi, regola diverse funzioni fisiologiche come l’umore, la memoria e la risposta immunitaria. Se, nel caso del THC, questo lega principalmente ai recettori CB1 nel cervello, producendo effetti psicoattivi, nel CBD ciò non avviene. 

Il CBD agisce, infatti, in maniera più complessa, modulando l’effetto del THC e interagendo con vari altri recettori. Questa diversità di azione offre un potenziale terapeutico unico, che potrebbe rappresentare un’alternativa alle benzodiazepine per il trattamento di condizioni come l’ansia e l’insonnia.

Confronto tra Benzodiazepine e Cannabis

La differenza principale tra benzodiazepine e cannabis risiede nei loro meccanismi d’azione e nei profili di sicurezza. Le benzodiazepine agiscono aumentando l’inibizione neuronale attraverso il sistema GABAergico, mentre la cannabis interagisce con un sistema di regolazione endogeno più ampio che influenza una varietà di funzioni corporee. Inoltre, mentre le benzodiazepine possono causare una dipendenza significativa con un grave rischio di astinenza, la cannabis ha un rischio di dipendenza inferiore e gli effetti collaterali sono generalmente meno gravi.

Un interessante studio del 2019 ha analizzato l’uso di cannabis come potenziale alternativa alle benzodiazepine. La ricerca ha coinvolto 146 pazienti con un’età media di 47 anni, tutti in trattamento con benzodiazepine prima di iniziare la terapia con cannabis. Lo studio ha monitorato i pazienti in vari momenti, osservando come il loro uso di benzodiazepine cambiava nel tempo con l’introduzione della cannabis.

I risultati sono stati promettenti: dopo circa due mesi di trattamento con cannabis, il 30,1% dei pazienti aveva smesso di assumere benzodiazepine. Questo tasso di cessazione è aumentato al 44,5% dopo due prescrizioni di cannabis medica e ha raggiunto il 45,2% al termine di un periodo medio di sei mesi. Questi risultati suggeriscono che la cannabis potrebbe aiutare a ridurre significativamente l’uso di benzodiazepine, mantenendo la sua efficacia nel tempo.

Implicazioni Cliniche e Prospettive Future

I dati suggeriscono che la cannabis potrebbe rappresentare un’opzione valida per ridurre l’uso di benzodiazepine, specialmente nei pazienti che soffrono di ansia e altri disturbi trattati con questi farmaci. La cessazione o riduzione dell’uso di benzodiazepine è un obiettivo importante, considerando i rischi di dipendenza e gli effetti collaterali associati all’uso prolungato di questi farmaci.

Il profilo di sicurezza della cannabis è generalmente considerato più favorevole rispetto a quello delle benzodiazepine, con minori effetti collaterali e un rischio di dipendenza inferiore. Inoltre, il crescente interesse scientifico per la cannabis e i suoi composti apre la strada a ulteriori ricerche su come questa pianta potrebbe essere utilizzata per trattare una varietà di condizioni senza gli effetti negativi delle terapie tradizionali.