CBD e il Nuovo Codice della Strada: Tutto Ciò che Devi Sapere

Il CBD (cannabidiolo) è, come sappiamo, una sostanza non psicoattiva derivata dalla pianta di cannabis. Tuttavia, con l’entrata in vigore del nuovo codice della strada, una delle domande più frequenti tra i consumatori è: Se fumo cannabis light, risulto positivo ai test antidroga delle forze dell’ordine? La risposta breve è no. I test antidroga effettuati quando “vieni fermato” sono progettati per individuare la presenza del THC (tetraidrocannabinolo) e di altre sostanze illegali come ad esempio la cocaina.

Ma scopriamo insieme perché chi consuma CBD non ha nulla da temere.

Perché il CBD non è rilevato nei test antidroga?

I test antidroga si concentrano su sostanze in grado di alterare le capacità cognitive e motorie. Il CBD, non essendo psicoattivo, non è tra le sostanze monitorate, e quindi chi consuma prodotti come cannabis light o oli di CBD certificati può stare tranquillo, a patto che questi rispettino i limiti legali sul contenuto di THC, fissati in Italia sotto lo 0,5%.

CBD e Nuovo Codice della Strada: cosa cambia?

La recente riforma del Codice della Strada, entrata in vigore il 14 dicembre 2024, ha introdotto misure più rigide per chi guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. 

Con la nuova riforma, non è più necessario dimostrare uno stato di alterazione psicofisica al momento del fermo per sanzionare chi guida dopo aver consumato cannabis. È sufficiente un risultato positivo al THC nei test salivari per incorrere in gravi sanzioni, anche se il conducente in quel momento è perfettamente lucido.

Sanzioni Previste:

    • Multe fino a 6.000 euro.
    • Arresto da 6 mesi a 1 anno.
    • Sospensione della patente fino a 2 anni.

Come Funzionano i Test Antidroga?

I test antidroga utilizzati per rilevare il THC si basano principalmente su tamponi salivari, analisi delle urine, del sangue e dei capelli. Ciascun metodo ha specificità e limiti temporali di rilevamento:

  • Tamponi salivari: Rilevano il THC attivo fino a 24-48 ore dopo l’assunzione nei consumatori occasionali, e fino a 6 giorni in quelli abituali.. Questo metodo è il più usato per i controlli stradali, grazie alla sua rapidità e non invasività. Tuttavia, presenta limiti di precisione, con possibili falsi positivi o falsi negativi.
  • Analisi delle urine: Questo test cerca i metaboliti del THC, come il THC-COOH, che possono persistere fino a 30 giorni nei consumatori abituali. Non fornisce indicazioni sul momento del consumo o sullo stato di alterazione.
  • Analisi del sangue: È il metodo più accurato per rilevare il THC attivo. Il THC è rilevabile solo per poche ore, mentre i metaboliti possono permanere fino a una settimana.
  • Analisi del capello: Permette di rilevare il THC fino a 90 giorni, ma viene utilizzata raramente per i controlli stradali a causa del suo costo elevato e del tempo necessario per ottenere i risultati.

I test salivari, attualmente i più utilizzati sulle strade italiane, sono stati criticati per la loro scarsa correlazione con le reali capacità psicofisiche del conducente. Difatti, dopo 24h dall’ultima assunzione, il thc, anche nei consumatori più occasionali, sebbene venga rilevato dal test salivare non ha più alcun effetto sul sistema nervoso centrale. 

La durata di rilevamento del THC nelle diverse tipologie di test dipende da vari fattori, tra cui:

  • Frequenza del consumo: Gli utilizzatori abituali possono risultare positivi per periodi più lunghi rispetto ai consumatori occasionali.
  • Metabolismo individuale: Il metabolismo lento può prolungare la permanenza del THC o dei suoi metaboliti.
  • Modalità di assunzione: Il fumo e l’inalazione comportano picchi di concentrazione rapidi ma di breve durata, mentre l’ingestione orale può prolungare la presenza del THC nel corpo.

Queste variabili rendono i test antidroga uno strumento utile ma non sempre affidabile per valutare la sicurezza alla guida, soprattutto in assenza di prove di effettiva alterazione psicofisica.

Un mese dopo dall’entrata in vigore 

A un mese dall’introduzione del nuovo Codice della Strada, il bilancio delle attività di controllo evidenzia un incremento significativo delle sanzioni per guida pericolosa. Secondo i dati forniti da Polizia Stradale e Carabinieri, sono state emesse oltre 4.700 multe e ritirate 331 patenti in appena 48 ore, con 14 guidatori sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

La stretta sui controlli ha visto un massiccio dispiegamento di forze dell’ordine, con quasi 300.000 pattuglie operative che hanno condotto una capillare attività di vigilanza. E anche se, per fortuna,  in un mese gli incidenti complessivi sono scesi di quasi il 10% e gli incidenti mortali hanno subito una contrazione del 31%, queste diminuzioni molto probabilmente sono frutto del, giustissimo, inasprimento delle sanzioni per guida sotto effetto di alcool

Perché è stata definita incostituzionale?

La riforma del Codice della Strada ha eliminato le parole “stato di alterazione psico-fisica” dalle sanzioni relative alla guida dopo aver assunto sostanze stupefacenti. Questo significa che basta un test positivo per vedersi sospendere la patente, anche se l’assunzione è avvenuta giorni prima e quindi nel momento del fermo il soggetto è perfettamente lucido

Secondo molti avvocati ed esperti di legge, questa regola non ha nulla a che fare con la sicurezza stradale, poiché punisce esclusivamente l’uso di sostanze stupefacenti, che non è vietato dalla legge. Vi è quindi una forte probabilità che verrà giudicata incostituzionale. 

Perché il CBD è Diverso?

Nonostante le nuove norme del Codice della Strada abbiano reso più severe le sanzioni per il consumo di cannabis, il CBD resta una scelta sicura per chi desidera beneficiare delle proprietà della pianta di cannabis senza rischi legali. Consumare prodotti certificati e conformi è la chiave per godere dei benefici del cannabidiolo con la massima serenità.

Il CBD è legale e non è rilevabile nei test antidroga, e le nuove norme non lo riguardano. Chi utilizza cannabis light o oli di CBD può continuare a farlo senza preoccupazioni, purché scelga produttori che rispettino gli standard di qualità e legalità.

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