Canapa più sostenibile del legno: ecco come potrebbe trasformarsi l’edilizia nel prossimo futuro
Quando si parla di Canapa e cannabis, si trattano solitamente argomenti intimamente connessi al consumo: se sia giusto o non giusto consumare cannabis, i suoi molteplici benefici o, ancora, si suole argomentare sui prodotti come olii e infiorescenze.
Eppure la canapa potrebbe diventare uno strumento chiave nella lotta contro il cambiamento climatico. Come il legno, infatti, la canapa è un materiale biogenico, prodotto dalla crescita delle piante.
Il che implica che il suo utilizzo, anche in settori alternativi come l’edilizia, è capace di ridurre le emissioni di carbonio, proprio per la capacità della Canapa di assorbire maggiore anidride carbonica (CO₂).
Ma capiamo più nel dettaglio come l’utilizzo della canapa possa ridurre l’impatto ambientale delle costruzioni attuali e su quali siano gli scenari di impiego futuri proprio di questa pianta “magica”.
Vantaggi Ambientali della Canapa nell’edilizia
Canapa invece del legno? Se per alcuni può sembrare un’assurdità, ebbene non lo è. Nel prossimo futuro la canapa potrebbe diventare il materiale più gettonato in sostituzione al – forse – più antico materiale della storia dell’umanità: il legno.
Complici le emissioni di carbonio ridotte – che nei prossimi trent’anni potrebbe ridurre tra i 20 e gli 80 milioni di tonnellate gli indici di gas serra – che la versatilità della pianta, che rende la canapa una componente di spicco su più fronti produttivi, è nella velocità di crescita che sta il punto di snodo.
Se ad oggi è possibile, infatti, poter immaginare città e palazzi edificati con materiali alla canapa è proprio grazie alla capacità della pianta nel crescere molto più velocemente rispetto agli alberi. La canapa, rispetto a un albero, può raggiungere i quattro metri di altezza in soli quattro mesi. Ciò significa che la canapa, rispetto al legno degli alberi, è in grado di assorbire maggiori quantità di CO₂ per ettaro di terra coltivata rispetto a qualsiasi foresta o coltura commerciale.
Arrivati a questo punto, sarebbe interessante comprendere le modalità strutturali attraverso cui la canapa possa essere convertita in materiale edile o da costruzione.
Come impiegare la canapa nell’edilizia?
Le fibre grezze di canapa possono essere trasformate in:
- pannelli e tappeti per l’isolamento termico o acustico
- utilizzate per produrre calce di canapa.
Mescolando le fibre grezze di Canapa con la malta e, poi, modellandole in blocchi, la calce di canapa può essere utilizzata come sostituto dei blocchi di cemento nelle pareti portanti.
L’uso della canapa nei materiali da costruzione, quindi, non solo contribuisce a ridurre le emissioni di CO₂, ma implica anche un impatto ambientale inferiore rispetto ai materiali a base di combustibili fossili. Un aspetto su cui porre la massima attenzione, soprattutto nei nostri tempi, segnate dalla crisi climatiche e da disastri ambientali che richiedono la necessità di un intervento tempestivo ed efficace.
La canapa non solo è meno inquinante rispetto ai pannelli isolanti comunemente impiegati nel settore edilizio, ma quest’ultima, per crescere, richiede meno acqua rispetto ad altre colture e il suo sistema di radici profonde è efficiente nell’assorbire acqua dal suolo, riducendo così di molto il consumo dato dall’irrigazione continua.
Le piante assorbono CO2 dall’ambiente per svolgere il processo di fotosintesi: la canapa incarna più CO2 in quanto è una fonte di biomassa ad alto tasso di accrescimento, quindi durante la crescita sottrae CO2 all’ambiente “purificandolo”, a differenza dei pannelli di poliisocianurato che sono polimeri sintetici e che quindi non sottraggono CO2 all’ambiente.
Si è stimato infatti che 1 ettaro di canapa assorba da 8 a 22 tonnellate di CO2 all’anno, più di qualsiasi bosco. La Co2 è fissata in modo permanente nelle fibre di canapa, che possono essere utilizzate per molti prodotti tra cui tessuti, medicinali, isolamento per edifici e cemento.
Ma il vantaggio principale è un altro. La canapa raggiunge questo risultato in soli cinque mesi, dimostrandosi una coltura estremamente efficiente per l’assorbimento di carbonio.
Canapa, Benefici per il Suolo e l’Ambiente
La coltivazione della canapa ha anche dei benefici diretti per la salute del suolo. Le colture di canapa possono migliorare la salute del terreno aumentando l’attività dei microrganismi come funghi e batteri azotofissatori.
Le radici profonde della canapa aiutano ad aerare il suolo, prevenendo l’erosione e migliorando la struttura e la fertilità complessiva del terreno. Inoltre, la canapa può assorbire sostanze chimiche tossiche e inquinanti dal suolo attraverso un processo chiamato fitorisanamento, contribuendo a ripulire il terreno contaminato.
Questo significa che la canapa potrebbe, per sua natura, rimettere in sesto e rendere coltivabili più velocemente i terreni a riposo.
Ma non solo, perché grazie alla sua naturale resistenza a molti parassiti e malattie, la canapa è potenzialmente adatta a una produzione su larga scala, riducendo sensibilmente l’uso di pesticidi chimici e l’inquinamento dei corsi d’acqua.
Tuttavia è errato pensare che la canapa, nonostante prima fosse considerata illegale, non abbia e non continui ad avere sbocchi commerciali alternativi. Difatti, i semi di canapa, oltre ad essere una fonte di proteine, gli steli e le foglie sono utilizzati per produrre corde, vestiti e cesti fin dall’inizio della sua coltivazione, che risale a circa 10.000 anni fa.
Vuoi sapere di più su questo argomento? Leggi anche “La canapa è una coltura vantaggiosa per l’agricoltura sostenibile. Perché?”
I costi di produzione della canapa ad uso industriale
Assumendo che ci sia abbastanza terra disponibile per soddisfare la domanda del mercato da colture concorrenti, il costo superiore alla media dei prodotti da costruzione a base di canapa probabilmente diminuirà con l’aumento della produzione. Le tecnologie di costruzione basate sulla canapa sono a uno stadio molto avanzato e, forse, le barriere legislative saranno il principale ostacolo a una rinnovata rinascita della canapa.
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