La notizia dell’esplosione nell’azienda che produce CBD a Gubbio ci ha devastato. In primis perché morire sul lavoro nel 2021 è inaccettabile e in Italia accade ancora troppo spesso.
Inoltre è stata colpita da una tale tragedia un’azienda del nostro stesso settore e ciò non può non toccarci.
Oltre al dispiacere per le famiglie delle vittime però, rimane la delusione per come per l’ennesima volta il tema della cannabis light sia stato trattato in maniera superficiale se non addirittura strumentale da tutti i media che si sono occupati della tragedia di Gubbio.
È vergognoso infatti che si faccia passare come la prassi nel nostro settore quello di trattare le infiorescenze con solventi, per mantenere i livelli di THC sotto ai limiti di legge. Non è possibile che nessuno, se non i media specializzati, riesca mai a fare una corretta informazione quando si parla di cannabis.
Non è vero, che tutta la Cannabis light in commercio è depotenziata chimicamente.
Canapando non ha mai utilizzato il gas pentano, il responsabile dell’esplosione, per avere un prodotto commerciabile e non lo farà mai.
Le nostre genetiche sono frutto solo di tanti anni di ricerca e di una buona conoscenza della biologia della pianta che ci permettono di arrivare, attraverso numerose ibridazioni, a fenotipi con livelli di THC sotto lo 0,5%. Quello che alcuni ottengono con la chimica, noi lo otteniamo con semi e talee insomma.
Tant’è che il nostro continuo sperimentare, sia nelle ibridazioni che nella ricerca di sempre nuove genetiche su cui lavorare, ci ha portato anche ad ottenere infiorescenze come la CBG che possono essere vendute in qualsiasi paese dell’UE. Un risultato difficile da ottenere visto che il limite massimo è dello 0,2% di THC.
Tra l’altro un fiore trattato al fine di depotenziarlo è piuttosto riconoscibile: il colore è scarico, perde i suoi terpeni, è un prodotto in generale meno vivo (non dimentichiamo che le qualità organolettiche continuano a evolversi con la concia) e naturale. Se noi mai dovessimo trattare la nostra cannabis light per poterla mettere sul commercio smetteremmo di fare il nostro lavoro.
Ugualmente Canapando non ha mai venduto cannabis light con percentuali spropositate di CBD oltre al 16%, al contrario di come capita di trovare in commercio (con percentuali dichiarate al 28%), anzi ne ha fatto una battaglia informativa. Questo perché come abbiamo spiegato già in un altro articolo è biologicamente impossibile ottenere un CBD così elevato mantenendo il livello di THC a norma di legge.
In questi casi interviene la chimica perché si aggiunge CBD sintetico e terpeni per ottenere livelli molti alti di CBD e ciò per noi è come sofisticare un alimento.
Tutte queste pratiche sono quanto di più lontano possa esserci dalla nostra filosofia: il rispetto della pianta e della sua biologia prima di tutto.
Puoi approfondire la tematica del valore massimo di CBD qui.