Ieri 8 settembre 2021 si è posto un punto importante nel lungo dibattito politico sulla depenalizzazione della coltivazione domestica della cannabis. È stato infatti votato in commissione Giustizia alla Camera il testo base che consente la coltivazione di un massimo di 4 piante femmine in casa.
Posto che questa è solo una bozza e il testo ancora modificabile (soprattutto in meglio), la notizia di ieri non può che essere accolta con favore e speranza. Già dopo la sentenza di assoluzione del paziente De Benedetto avevamo auspicato che il Parlamento si mettesse alla pari con la giurisprudenza evitando a tanti pazienti di essere criminalizzati.
Oltre a permettere una piccola auto-coltivazione verrebbero infatti diminuite le sanzioni per fatti di lieve entità. Sembra quindi vicino il superamento di una legge criminogena che riempie le galere di disperati e consegna miliardi di euro alle mafie e alla criminalità. Che sia il primo passo per dare un calcio al proibizionismo becero che ha fallito per decenni e per regalare nuovamente dignità a malati, consumatori e coltivatori di una pianta ingiustamente demonizzata.
A sostegno di ciò e di tutti quei pazienti con regolare ricetta medica che hanno difficoltà a reperire il prodotto prescritto, all’interno del gruppo Canapando nasce #DeveEssereLegale.
Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro che si pone l’obiettivo di supportare i malati nella coltivazione di cannabis terapeutica e garantire loro l’approvvigionamento necessario per le cure. Non solo #DeveEssereLegale si pone l’obiettivo di divenire un aggregatore culturale che diffonda la cultura della pianta a discapito di quella dello sballo.